Come cambia la legge sulla privacy e la protezione dei nostri dati.

Il 25 maggio entra infatti in vigore il nuovo Regolamento europeo. Cambia la disciplina dei casi di violazione e di fughe di dati. Il diritto all’oblio si chiamerà «diritto alla cancellazione»

Dal 25 maggio cambieranno alcune cose nella tutela della privacy dei cittadini europei, a partire da Facebook, Twitter e qualsiasi altro social o servizio online.

Il 25 maggio entra infatti in vigore in Italia il nuovo Regolamento europeo sulla privacy (2016/679) e sul trattamento dei dati personali che sostituisce il Codice Privacy adottato due anni fa.

Si chiama «GDPR» (o legge sulla privacy), cioè General Data Protection Regulation, e con questo regolamento l’Unione europea ha voluto riorganizzare la gestione dei dati personali degli utenti nei Paesi membri uniformando le leggi europee per tutelare il diritto delle persone ad avere il pieno controllo delle informazioni che le riguardano.

Il General data protection regulation contiene norme che, pur non snaturando l’impostazione esistente, portano innovazioni e cambiamenti rispetto alla disciplina precedente.

Che cosa cambierà nella legge sulla privacy?

In generale saranno rafforzate le garanzie per chi fornisce i suoi dati, così come risulterà sempre più importante assicurare la protezione dei dati e adottare comportamenti che consentano di prevenire rischi per la sicurezza. Una novità è la disciplina dei casi di violazione e di conseguenti fughe di dati («data breach»).

Il titolare del trattamento dei dati avrà l’obbligo legale di rendere noto l’accaduto all’autorità nazionale (in Italia il Garante per la privacy) e di comunicarlo entro 72 ore da quando ne è venuto a conoscenza. In alcune situazioni, le persone di cui sono stati sottratti i dati dovranno essere avvertite. Il diritto all’oblio, che nel testo del regolamento è chiamato «diritto alla cancellazione», è ripreso e rivisto. Il titolare a cui è richiesto di cancellare i dati, «tenuto conto della tecnologia disponibile e dei costi di attuazione», deve poi adottare «misure ragionevoli, anche tecniche», per informare della richiesta che gli è pervenuta gli altri eventuali titolari che stanno utilizzando i dati a lui resi pubblici.

Anche il Terzo settore sarà coinvolto in questi cambiamenti.

Due seminari (oggi a Cesena in via Serraglio 14 e domani a Forlì in via Domenico Bazzoli n. 12, sempre alle 20.30) promossi dal Centro servizi per il volontariato di Forli-Cesena approfondiranno l’argomento.

Fonte
Corriere.it per leggere il testo originale clicca qui.