News

Lo studio dell’Istat sui primi nove mesi dell’anno fotografa l’andamento dei salari nel nostro Paese: tra pubblico e privato, chi guadagna di più

Il quadro generale tracciato dagli esperti di retribuzioni e politiche del lavoro pare inequivocabile. Il 2022 verrà ricordato come uno degli anni più difficili della storia recente per quanto riguarda il potere di acquisto degli italiani. La crescita esponenziale delle spese correnti per i cittadini ha raggiunto un livello che nessuna proiezione economica aveva previsto ad inizio anno. A certificarlo sono gli ultimi dati diffusi da Federconsumatori e dalla società di analisi aziendale ODM Consulting: l’Italia è fanalino di coda tra i Paesi occidentali per la facoltà di spesa dei contribuenti.

La causa va ricercata principalmente nella congiuntura di diverse crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta di milioni di famiglie e migliaia di imprese. Il costo delle bollette di luce e gas ha subìto un rincaro senza precedenti e sono moltissimi i lavoratori e i proprietari d’azienda che non riescono a pagare le spese in fattura: a questo si aggiungono gli effetti dell’inflazione galoppante (che ha fatto schizzare il valore della spesa al dettaglio) e l’aumento del prezzo delle materie prime per l’effetto della crisi militare tra Russia e Ucraina.

  • Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: il rapporto Istat sul mercato del lavoro
  • Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: dipendenti pubblici e lavoratori autonomi
  • Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: le prime posizioni in graduatoria
  • Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: dai ministeri all’edilizia, tutte le posizioni
  • Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: i lavoratori che non hanno ricevuto nessun incremento

 

Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: il rapporto Istat sul mercato del lavoro

Nonostante i contorni drammatici del quadro appena delineato, in Italia ci sono alcune categorie professionali che hanno visto lievitare il valore del proprio stipendio negli ultimi dodici mesi. Lo si apprende dagli ultimi dati pubblicati dall’Istat, che ha mostrato una situazione di volubilità e cambiamento in merito ai contratti collettivi e alle retribuzioni contrattuali dell’anno corrente.

Prendendo in considerazione tutto l’arco temporale del 2022 (con un focus incentrato in particolare sul terzo trimestre tra luglio e settembre, ossia quello più interessato dalla congiuntura economica non favorevole), l’Istituto di statistica ha incrociato i numeri relativi al settore pubblico con quelli registrati dal comparto privato e ha potuto così stilare una classifica delle retribuzioni che hanno visto un aumento del proprio valore medio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: dipendenti pubblici e lavoratori autonomi

Partendo da una prima analisi generale sullo stato di salute del mondo del lavoro nel nostro Paese, l’Istat ha riscontrato come nel periodo tra gennaio e settembre 2022 ci sia stato un aumento complessivo del’1,0% della retribuzione oraria media. Dai vertici dell’ente fanno notare come il valore sia in netta crescita rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2021, quando si era fermato allo 0,6%. Un segnale incoraggiante nonostante le difficoltà.

Per quanto riguarda il settore privato, l’Istituto di statistica ha suddiviso il parco totale dei contribuenti in tre categorie principali, relative ad altrettanti ambiti di attività.

  • Agricoltura
  • Industria
  • Comparto dei servizi

Anche per quanto riguarda i dipendenti della Pubblica amministrazione la suddivisione è stata operata arrivando alla definizione di tre voci principali.

  • Comparto di contrattazione collettiva (che comprende i funzionari dei Ministeri, quelli delle Regioni, gli addetti del Servizio Sanitario Nazionale e il mondo della Scuola)
  • Forze dell’ordine e Militari della Difesa
  • Vigili del fuoco

Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: le prime posizioni in graduatoria

La classifica stilata dall’Istat raggruppa al suo interno tutte le categorie professionali descritte. L’intento è quello di tracciare un quadro generale dell’andamento medio degli stipendi, ma con questa impostazione la graduatoria permette anche di confrontare gli aumenti dei diversi settori. I lavoratori possono così paragonare la propria retribuzione media sia con quella di altri ambiti più affini e inseriti nella stessa categoria professionale, sia con quelli più distanti e inerenti a tutt’altra attività.

A registrare la crescita più consistente nei primi sette mesi dell’anno sono gli stipendi dei dipendenti dei Ministeri, che con una media del +9,3% occupano il primo posto dell’elenco con un distacco abissale rispetto a qualunque altra categoria professionale. Infatti al secondo posto troviamo i lavoratori assunti nelle farmacie private, che vedono crescere il proprio compenso del +3,9%. Un dato molto alto se rapportato alla media generale, ma che non raggiunge nemmeno la metà di quello dei funzionari ministeriali.

Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: dai ministeri all’edilizia, tutte le posizioni

Al terzo posto della graduatoria si collocano le Forze dell’ordine e i Militari della Difesa: la loro retribuzione è in crescita del +3,8% rispetto al 2021. In particolare, lo studio dell’Istat mostra come l’aumento più rilevante in busta paga sia avvenuto nel periodo tra giugno e luglio dell’anno in corso. Un fattore che può essere collegato ai timori del dicastero e dell’opinione pubblica in merito alla situazione sempre più complicata nel conflitto in corso tra la Federazione russa e l’Ucraina.

Si fermano ai piedi del podio gli aumenti degli stipendi del settore agricolo (che comprende, oltre ai coltivatori diretti, anche gli allevatori e gli addetti alla filiera della distribuzione), che registrano comunque una rivalutazione notevole del compenso medio rispetto a dodici mesi fa, arrivando ad un +3,4%. Poco distanti in graduatoria anche i lavoratori del comparto edilizio, che hanno visto crescere il valore della busta paga del +3,3%.

La prima categoria professionale a fermarsi sotto la soglia dei tre punti percentuali è quella delle telecomunicazioni (+2,5%), seguita dagli addetti operanti nelle industrie della lavorazione di gomma, plastica e minerali (+1,8%), da quelli del settore denominato “Legno, carta e stampa” (+1,7%) e dai dipendenti del comparto “Tessili, abbigliamento e lavorazione peli” (+1,6%). Da notare come molti di questi ambiti rappresentino il fiore all’occhiello dell’esportazioni italiane nel mondo: fra tutti spiccano quello manifatturiero e quello enogastronomico.

Classifica degli stipendi cresciuti di più nel 2022: i lavoratori che non hanno ricevuto nessun incremento

L’Istituto nazionale di statistica spiega anche come non ci sia stato nessun incremento sostanziale di stipendio per alcune categorie che hanno risentito di più dell’aumento medio delle spese pro capite. Parliamo degli operatori del commercio e di tutti gli altri impiegati in queste tre aree professionali:

  • Credito e assicurazioni
  • Energia e petroli
  • Elettricità e gas

Un dato che può apparire in controtendenza con le principali notizie di cronaca degli ultimi mesi, visto che le uniche multinazionali ad aver registrato un aumento degli introiti nonostante la concomitanza di diverse emergenze siano state proprio quelle del settore energico e petrolifero. Eppure, specifica l’Istat, “i ritardi nei rinnovi dei principali contratti del settore” hanno reso nullo l’incremento medio annuo degli stipendi.

 

 

 

Fonte
virgilio.it – per leggere il testo completo clicca qui.